domenica 18 dicembre 2011

Don't Believe the Hype - Christmas Edition

Il titolo, per la cronaca, è una citazione colta.

E' quasi Natale, sette giorni (ormai sei) e ci siamo, pronti ad accogliere l'inondazione di regali che puntuale e attesa sommergerà (assieme a tutta quella roba sull'amore e la bontà) l'intero Mondo Occidentale. Quest'anno il sottoscritto (che ormai da tempo ha dovuto acquistar la triste abitudine di comprarsi da sè i regali da la sua famiglia a lui) riceverà soprattutto libri, molti dei quali erano sulla lista del "sì sarà bellissimo ma non lo comprerei almeno per ora".

Sono proprio lì, dentro l'armadio, e mentre nelle ultime settimane mi son impegnato in una -seppur parziale- pulizia del comodino (da volumi che ci stavan sopra da troppi mesi), loro attendono d'uscir fuori e di farsi leggere. Ecco dunque la Top 5, tra i libri che m'arriveran per Natale, di quelli che attendo con maggior impazienza. Tenendo sempre bene a mente la Regola N° 1 per la Serenità nella Vita: don't believe the hype!


5) H.P. Lovecraft, The Complete Fiction (Barnes & Noble Leatherbound Classics)
Come ho già avuto occasione di dire il solitario di Providence è da anni il mio scrittore preferito, nonchè (bizzarramente) l'unico esponente del fantastico in un personale Olimpo affollato di realisti. Da un anno a questa parte, mese più mese meno, mi son deciso a procurarmi la sua intera bibliografia in lingua inglese (in italiano l'ho già, nell'edizione -migliorabile- I Mammut della Newton Compton), e, beh, la Barnes & Noble è esattamente ciò che ho a lungo cercato. Sulla qualità del contenuto non ho dubbi (non fosse altro perchè già lo conosco), sulla meraviglia dell'edizione a livello puramente grafico ho solo di che gongolare; a incuriosirmi davvero è la presenza d'eventuali extra (saggi? Lettere?), e soprattutto l'organizzazione. Incrocio le dita per un bell'ordine cronologico puro, e questo librone diventerà la mia nuova Bibbia.

4) Don DeLillo, Rumore Bianco
DeLillo è un autore dalle capacità incredibili che mi fa un pò schifo. Non nel senso di "non mi piace": nel senso letterale, i suoi libri a tratti mi trasmettono disgusto. E ciònonostante è troppo geniale, troppo bravo a scrivere e a orchestrare le sue opere perchè lo ignori; Rumore Bianco sono certo sarà una tappa importantissima nella mia conoscenza d'uno scrittore che, ridendo e scherzando, potrebbe in futuro scalare le mie preferenze.

3) Hans Jacob Christoph von Grimmelshausen, L'Avventuroso Simplicissimus
Ho studiato il Simplicissimus, racconto picaresco del '600 - nonchè tradizionalmente considerato "primo romanzo della letteratura tedesca" - lo scorso anno, ma all'epoca non riuscii a recuperarlo per dargli pure una lettura. Trovat con gioia in uno dei Libracci della mia città, spero davvero che l'anno abbondante di attesa venga ricompensato da un'opera degna della sua fama.

 2) Nicolai Lilin, Caduta Libera
Libro-verità sulla guerra in Cecenia, e sulla condotta dell'esercito russo, in quanto appassionato di storia contemporanea (e inevitabilmente anche di geopolitica) era da tanto che volevo far mio questo volume. Mi aspetto un'opera veritiera e godibile, e spero che il vago sentore di libro-fuffa che subodoro sia frutto solo d'un eccesso di spocchia.

1) Jonathan Franzen, Le Correzioni
Me ne parlano come d'uno dei maggiori maestri della Letteratura Americana Contemporanea, eppure di suo non ho ancora letto nulla. Avevo cominciato a notarlo quando le librerie, qualche mese fa, furono invase dal suo Libertà; romanzo che mi incuriosì sia per le critiche contrastanti che gli furono rivolte, sia perchè ambientato nella città (St.Paul, in Minnesota) in cui un giorno spero di vivere.
Ma prima di passar da laggiù ho deciso d'affrontar le sue più note Correzioni. Della classifica, è di gran lunga il libro attorno a cui vedo il maggior hype. Ne sarà all'altezza? Restate sintonizzati...

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