domenica 19 febbraio 2012

Top 5 Gennaio 2012


Divertentissimo, brillante e anche alquanto profondo romanzo di fantascienza apocalittica connotato da un humor a tratti nero, a tratti più soft, ma sempre esilarante. Un pò ridondante nella sua parte centrale, recupera appieno in una conclusione non tanto spettacolare - quanto assolutamente toccante, e merita una citazione anche soltanto per l'incredibile e palese impatto che - al pari d'altre opere dell'autore - ha avuto sulla successiva immaginazione fantascientifica (e non).

Meraviglioso dramma in prosa, estremamente contenuto in tutto tranne che negli obiettivi, nel suo genere The Moon is Down è secondo solo a Of Mice and Men (e scusate se è poco) e presenta ciò che ben pochi libri con la sua ambientazione sanno avere.
Tedeschi cattivi e comunque plausibili.

Se Falling Man m'aveva un pò perplesso, se Cosmopolis mi aveva affascinato, se Underworld m'aveva travolto in tutti i sensi possibili, con White Noise posso effettivamente dire d'esser entrato in nell'orbita di DeLillo; Rumore Bianco è infatti un romanzo introspettivo, originale, asfissiante ma al contempo sempre piacevole e, nel complesso, un meraviglioso esempio di prosa psicologica. E' stato il primo libro letto quest'anno e solo l'eccezionale livello dei suoi concorrenti gli preclude posizioni più elevate.

White Noise è un capolavoro di prosa psicologica; questo è qualcosa di superiore. Forse per la sostanziale verità di buona parte di quanto detto, forse per uno stile che sarei ipocrita a non definir "perfetto", The Catcher è probabilmente il romanzo in prima persona più onesto, crudo (ma non per forza brutale) e sincero che io abbia mai letto; ed è comunque, splendidamente, un libro che si dimostra, sotto una crosta di indifferenza e spacconeria, incredibilmente bello e toccante.
Miglior protagonista di sempre? Forse sì.

C'è qualcosa di vagamente criminoso nel fatto ch'abbia aspettato così tanto per leggere questo romanzo. Il "titolo" che chiude la posizione precedente potrebbe tranquillamente vincerlo anche lei, anche Emma; poichè animatrice di questa meravigliosa biografia iperrealista, brutale in quel modo ottocentesco (che siamo sicuri sarebbe impossibile riprodurre anche oggi?) che risulta devastante ma non fastidioso, non disgustoo, che è lo spirito animatore del verismo e del naturalismo e di tutta-quella-letteratura-del-periodo e che è decisamente irresistibile. Per la sua prosa, la sua trama, il suo finale e il suo cast, questo romanzo potrebbe essere entrato in una mia ipotetica Top 10 assoluta.

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